Giovanni Segantini, L’amore alle fonti della vita, 1896, olio su tela, cm. 69 x 100. Milano, Galleria d’Arte Moderna
Nel giorno della scomparsa dello studioso che ha dedicato la sua vita alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano, Rai 5 ricorda Antonio Paolucci, tra i massimi storici dell’arte, ex ministro dei Beni culturali, ax sovrintendente del Polo museale fiorentino e già direttore dei Musei Vaticani.
Dal 5 al 9 febbraio alle 19.45 andrà in onda Museo Italia, un viaggio attraverso i luoghi più significativi del belpaese.
Il racconto, che vuole essere un invito, attraverso una selezione minima di capolavori, a cercare la bellezza nascosta talvolta a pochi metri dalle nostre case, inizia con i Capitolini di Roma, primo museo pubblico istituito per donazione sovrana quando papa Sisto IV della Rovere consegnò al popolo romano la “lupa”, “spinario”, ‘l “Ercole dorato”, emblemi della sua storia.
Il pubblico farà una sosta a Firenze, agli Uffizi, la galleria pubblica che ha dato il nome alle grandi collezioni statali del mondo, da Parigi a Washington, da Londra a San Pietroburgo. Il museo esce dai suoi confini istituzionali per guadagnare le piazze e le strade, i centri storici. Per rendere l’idea, tipicamente italiana, del “museo diffuso”, il viaggio farà tappa a Empoli, la cittadina toscana famosa per la sua cattedrale romanica, e nella Orvieto del celebre Duomo, degli affreschi di Luca Signorelli, delle collezioni etrusche.
Il percorso nell’Italia storica sulle tracce di Piero della Francesca proseguirà da Borgo San Sepolcro a Monterchi, quindi a Urbino, dentro la reggia di Federico da Montefeltro.
Su Sky Arte Segantini e i protagonisti dell’Arte povera
La settimana in tv dedicata alla bellezza comincia da Napoli. La stagione di Sette meraviglie, che accompagna il pubblico da casa, attraverso i secoli, nei luoghi più straordinari della città partenopea, invita alla scoperta di Castel Nuovo. Oggi, lunedì 5 febbraio alle 13, in compagnia di Mimmo Borrelli, entreremo all’interno dello storico castello medievale e rinascimentale, più comunemente noto come Maschio Angioino, uno dei simboli della città.
La Napoli medievale è un contesto in grande fermento. In questo periodo calcano il palcoscenico della città maestri come Giotto, Giovanni Boccaccio, Petrarca e Tommaso D’Aquino. Nella seconda metà del Duecento i francesi d’Angiò conquistano la città per farne una capitale del Mediterraneo. Castel Nuovo diventa così il simbolo del nuovo potere assieme ad altre chiese e opere d’arte legate agli influssi del gotico internazionale.
Il lunedì di Sky Arte prosegue attraverso un’indagine sull’eredità di un artista che, con il suo stile provocatorio, ha rivoluzionato per sempre il mondo della fotografia. A ripercorrerne le innovazioni sarà Helmut Newton – The Bad And The Beautiful, il documentario diretto nel 2020 dal regista Gero von Boehm, in onda su Sky Arte.
Dalla fotografia il viaggio attraverso il piccolo schermo prosegue sulla tela dell’eccentrico, solitario Giovanni Segantini, in perenne oscillazione tra divisionismo e simbolismo. A questa voce, tra le più autentiche nel panorama pittorico dell’Ottocento europeo, Sky Arte dedica il docu-film diretto da Francesco Fei, intitolato Segantini – Ritorno alla natura. La breve e intensa parabola artistica e umana del pittore, nato ad Arco di Trento nel 1858 e morto a soli 41 anni, si racconta grazie a Filippo Timi (voce e volto di Segantini in alcune ricostruzioni storiche realizzate ad hoc) e con i contributi di Gioconda Segantini, Annie-Paule Quinsac, Franco Marrocco e Romano Turrini.
Giovanni Segantini, Le due madri, 1889, Milano, GAM (Galleria d’Arte Moderna)
Nato poverissimo, orfano a cinque anni, analfabeta, rinchiuso in un riformatorio a dieci, apolide per tutta la vita, Segantini affidò alla natura un ruolo importante, come ricordano opere come La Ragazza che fa la calza, esposta alla Kunsthaus di Zurigo, e Le due madri, L’amore alla fonte della vita e L’Angelo della Vita custodite alla Galleria d’Arte Moderna di Milano. Dall’energia della natura, dal messaggio classico ed estremamente contemporaneo di Segantini, Sky Arte ci guida verso il palcoscenico dell’Arte povera. Sabato 10 febbraio alle 17 una produzione Sky Original, intitolata Arte Povera – Appunti per la storia, invita a compiere un viaggio alla scoperta dei protagonisti del movimento sovversivo che ha fortemente influenzato lo sviluppo dell’arte contemporanea.
È il 23 novembre 1967 quando un giovane Germano Celant pubblica sulla rivista Flash art il manifesto “Arte Povera, appunti per una guerriglia”, criticando il processo consumistico che ha reso l’artista un mero produttore di oggetti. Celant chiama così a raccolta gli artisti che prediligono il processo al prodotto, adoperando materiali prima esclusi dal processo artistico e puntando all’essenzialità. Il documentario ripercorre la nascita del movimento attraverso il racconto di artisti, galleristi e critici, da Giulio Paolini a Giuseppe Penone, da Michelangelo Pistoletto a Giorgio Colombo. Particolarmente significativa sarà la conversazione con Germano Celant realizzata durante l’allestimento della retrospettiva di Jannis Kounellis del 2019 presso la Fondazione Prada a Cà Corner a Venezia.
Edvard Munch, Stormy Landscape, 1902–03, Olio su tela, 95 x 74 cm, Collezione privata I Courtesy Museum Barberini Potsdam
Su Arte tv un viaggio tra musica e pittura
In una delle sale del Museo Barberini di Potsdam, la giovane cantante islandese Laufey si esibisce circondata da capolavori di Monet, Munch e Signac. La si potrà seguire in questo suo viaggio che unisce musica e pittura grazie a Laufey: Sounds like Art, in onda su Arte tv.