Brafa in corso dal 25 gennaio al 4 febbraio a Bruxelles è la fiera d’arte e antiquariato più longeva al mondo, giunta all’edizione 69! Quest’anno il tema portante è il Surrealismo, un fil rouge che coinvolge molti stand tra i 132 espositori, ma non è solo l’offerta di opere a dipanare questo filo, è la fiera tutta a calarsi nella parte e così il giorno dell’opening gli zelanti camerieri che dispensano champagne e dolciumi agli ospiti vip, indossavano un cappello a cilindro sovrastato da una nuvola di magrittiana memoria. Forse più kitch che surrealistico ma va bene uguale in un paese informale e rilassato come il Belgio, anche in un evento mondano come Brafa.
L’omaggio a Delvaux
Il tema di quest’anno è un omaggio, soprattutto, al grande pittore Paul Delvaux in cui ricorre il trentennale dalla morte. Delvaux che non ha mai raggiunto i picchi dei colleghi surrealisti come Renè Magritte e Salvador Dalì ha comunque un mercato fiorente e suoi quadri si trovano in diversi stand, molto richieste soprattutto le sue figure femminili che si stagliano in paesaggi metafisici. Una di queste composizioni, “La tempesta”, si trova in vendita alla galleria de Jonckheere per 2,4 milioni di euro. L’opera più cara di Delvaux in fiera, quotata 3,5 milioni di euro, è nello stand di Boon Gallery, “La Ville Luniere” del 1944, una donna ed uno scheletro in una composizione notturna. In questo dipinto si vede l’iconografia della danza macabra tema ricorrente nella pittura fiamminga, un esempio in questo senso lo troviamo nel dipinto del ‘600 di Frans Francken il giovane, “la morte e il misero” in vendita da de Jonckheere.In fiera una grande nuvola sovrasta il padiglione centrale, omaggio smaccato a Renè Magritte, che ovviamente non può mancare anche in vari stand. La sua opera più interessante presente a Brafa è forse “Le palais de rideaux”, misteriosa e con elementi iconici si trova in vendita per 3,8 milioni di euro nello stand della galleria de la Baudiere, affascinante anche la provenienza, ossia la collezione di Marcello Mastroianni. Provenienza illustre e cinematografica anche per un’opera di Nicolas de Stael alla Galerie von vertes, il proprietario era infatti Alain Delon.
Le signore del Surrealismo e non solo
Sempre nel filone del Surrealismo si inserisce una figura forse meno nota ma non meno affascinante Marie Čermínová più nota come Toyen (1902-1980). Pittrice cecoslovacca ha sempre giocato con l’ambiguità di genere e il suo pseudonimo stesso lascia trapelare una sessualità al confine tra maschile e femminile. Una sua raffinatissima opera, “Farfalle prima della primavera” che annuncia la ricostruzione dell’Europa dopo la Seconda guerra mondiale, si trova nello stand di Richard Saltoun, in vendita a 120.000 euro. Sempre nello stand della galleria di base a Roma e Londra, specializzata nelle artiste e nella loro rivalorizzazione, meritano di essere approfondite le ceramiche di Carmen Dyonise (1921-2013), belga e ancora poco nota all’estero, ha prezzi abbordabili dai 3.000 ai 20.000 euro.
Uno degli stand più apprezzati in fiera è stato sicuramente quello di Sameuel Vanhoegaerden, interamente dedicato alle figure femminili stilizzate in chiave pop di Tom Wesselmen. Apprezzatissimo l’allestimento e grande successo di vendita per le opere, ampio il range di prezzo: dai 50.000 ai 750.000 euro. Questa galleria, ci porta a Knokke che ai belgi suona un po’ come Porto Cervo agli italiani, qui sul mare del Nord hanno casa moltissimi collezionisti e, di conseguenza, molte gallerie hanno una loro sede.
Il primo ‘900 e l’antico
L’Italia è splendidamente rappresentata da Giorgio de Chirico, “Piazza d’Italia con Arianna” in vendita da Repetto Gallery di Lugano per 750.000 euro, il suo proprietario Carlo Repetto si dice molto soddisfatto degli incontri fatti in fiera già dal giorno dell’opening. È sempre iscrivibile ai maestri del primo Novecento una delle prime vendite importanti durante i giorni di inaugurazione: un’opera di Maurice Utrillo venduta a 200.000 euro da Willow Gallery a un collezionista belga.