Castello di Rivoli: si apre una nuova stagione non solo espositiva


Il Castello di Rivoli Museo d’arte Contemporanea il prossimo autunno festeggerà i primi 40 anni di attività e lo farà sotto la guida di Francesco Manacorda, che da gennaio ha preso il testimone di Carolyn Christov-Barkagiev, direttrice ad interim nel 2009 e in seguito dal 2016 al 2023.
Si apre una nuova stagione, non solo espositiva, per il Museo che farà leva sul passato, ovvero sul legame con l’Arte Povera, e sul presente con i linguaggi dell’arte contemporanea ma soprattutto, come ha voluto precisare il neo direttore, “sarà un’attività di diplomazia culturale e tessitura sociale”.
Sono cinque i principi che il nuovo direttore seguirà nel corso del suo mandato: valore all’arte; vocazione sociale; compito internazionale; impegno educativo; centralità del patrimonio pubblico. Questa modalità operativa esprime il significato del ruolo del museo: non solo quello “contenere le opere degli artisti ma fare in modo che l’arte diventi significativa e rilevante per il maggior numero di persone, comunicare quanto l’arte può regalare a tutti noi e portare per mano i visitatori e per offrir loro la capacità di guardare il mondo in maniera diversa”.
Valore dell’arte ma anche vocazione sociale e per far sì che l’arte più contemporanea sia accessibile al grande pubblico, il direttore metterà in primo piano “temi di interesse generale che sconfinano il territorio dell’arte quali l’ecologia e il non-umano, la portata della spiritualità o gli impatti delle tecnologie digitali”.

Castello di Rivoli. Photo Andrea Guermani

Francesco Manacorda, Direttore del Castello di Rivoli_Foto Andrea Guermani

Il programma espositivo

La prima parte della stagione espositiva del Castello di Rivoli avrà ancora l’impronta della passata direzione e il primo grande progetto espositivo curato da Francesco Manacorda debutterà a fine ottobre, in concomitanza con l’inaugurazione di Artissima. «Mutual Aid – Arte» in collaborazione con la natura sarà una mostra che coinvolgerà artisti che sin dagli anni 60 hanno lavorato sulla questione ecologica e sul nostro rapporto con l’ambiente, per giungere alla crisi climatica attuale e agli sviluppi teorici intorno all’antropocene. L’elemento centrale del progetto metterà in luce il rapporto di vera e propria collaborazione creativa con il non-umano da parte di artisti, a cominciare da Giuseppe Penone, di generazioni e culture diverse, una ricerca che coinvolgerà anche scienziati, biologi, designer e architetti. Nei prossimi mesi, a partire dal 20 aprile, le sale del Museo ospiteranno la prima retrospettiva di un’istituzione museale italiana dedicata a Rossella Biscotti (Molfetta, 1978), le cui opere investigano le nozioni oggi sempre più cruciali di memoria, identità e il ruolo del documento e del gesto performato nella definizione di cultura, storia e società. Curata da Marianna Vecellio il progetto culminerà con una nuova produzione che prenderà vita nel corso della mostra.

Giuseppe Pennone, dalla serie «Alpi Marittime / From the series Maritime Alps», 1968. © Archivio Penone e / and Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

Seguirà, la mostra su Paolo Pellion di Persano. “La semplice storia di un fotografo”, a cura di Marcella Beccaria e Andrea Viliani. Organizzata dal Centro di Ricerca Castello di Rivoli, l’esposizione valorizza la donazione avvenuta nel 2023 al CRRI da parte degli eredi dell’Archivio del fotografo, che comprende oltre 44.000 fotogrammi. Il progetto è uno dei vincitori del Bando Strategia Fotografia 2023, della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, bando giunto alla terza edizione e volto a promuovere e sostenere la ricerca, i talenti e le eccellenze italiane nel campo della fotografia. La mostra dedicata a Paolo Pellion di Persano avviene in concomitanza con il nuovo Festival della fotografia EXPOSED dal 2 maggio al 2 giugno 2024 a Torino.

Gabriel Orozco, «Shade Between Rings of Air (Ombra tra anelli d’aria)», 2003, legno e metallo / wood and metal

Per i 40 anni del Museo, oltre al nuovo allestimento della collezione, sarà presentata nella Sala 18 del Castello, a cura di Marcella Beccaria, la monumentale installazione «Shade Between Rings of Air (Ombra tra anelli d’aria)», 2003, di Gabriel Orozco (Xalapa, Messico, 1962). Inizialmente realizzata in occasione della Biennale di Venezia del 2003 e ispirata al lavoro del noto architetto Carlo Scarpa, l’opera entra a far parte delle Collezioni del Castello di Rivoli grazie a una generosa donazione dell’artista.

I numeri del museo

Il neo direttore per la sua missione potrà contare sul supporto dei contributi istituzionali dei soci, la Regione Piemonte che nel previsionale 2023 ha elargito la parte più consistente delle fonti, pari a 2,489 milioni, e a seguire la Fondazione CRT e la Compagnia San Paolo. Sempre secondo i dati del bilancio previsionale, a fine 2023 i proventi ammontano complessivamente a 4,771 milioni di euro e il museo ha generato risorse proprie per 1,257 milioni, pari al 26,4% del totale, evidenziando l’importanza del contributo pubblico per la gestione operativa e museale. Sempre più opere ogni anno entrano in comodato uso gratuito dalla Fondazione CRT e a fine 2022 avevano un valore pari a 51,9 milioni di euro (40,7 milioni di euro nel 2021).



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