Ernst Scheidegger, Salvador Dalí nel suo atelier a Portlligat, ca. 1955 © Stiftung Ernst Scheidegger-Archiv, Zürich
Reporter di successo e collaboratore della rinomata agenzia Magnum Photos – nonché pittore, grafico, regista, gallerista ed editore – al Museo d’Arte della Svizzera italiana Scheidegger si svelerà a partire dagli scatti giovanili, con una strepitosa selezione di immagini inedite create tra il 1945 e il 1955: fotografie in bianco e nero realizzate con una Rolleiflex, dalla Svizzera alla Jugoslavia, dall’Italia ai Paesi Bassi, dalla Francia alla Cecoslovacchia, che con contrasti luminosi e prospettive stranianti ritraggono l’Europa uscita dalla guerra. Confrontando queste immagini e i celebri ritratti d’artista è possibile ricostruire l’evoluzione della fotografia di Scheidegger, dove l’accento sociale, lo sguardo poetico e sperimentale dei primi lavori si risolve in composizioni ariose, chiare ed elegantemente studiate.
Ernst Scheidegger, Bambini nel Sud Italia, 1948 © Stiftung Ernst Scheidegger-Archiv, Zürich
Nel percorso della mostra a fare da trait d’union tra questi due capitoli sarà una sezione dedicata al legame di Scheidegger con Giacometti, con una preziosa serie di stampe vintage e il cortometraggio Alberto Giacometti, realizzato da Scheidegger in collaborazione con Peter Münger tra il 1964 e il 1966. I due si conobbero da giovanissimi, durante durante il servizio militare in Engadina nel 1943, per tornare a incontrarsi in Svizzera e a Parigi, nell’atelier dello scultore a Montparnasse. Le fotografie, mostrano momenti privati da prospettive insolite, che portano dentro il tempo della loro creazione. Il legame di fiducia tra l’artista e il fotografo consentirà a Scheidegger di rubare anche scatti emblematici, non ultimo uno dei rari ritratti frontali di Giacometti, poi utilizzato sulla banconota svizzera da 100 franchi. In una giocosa mise en abyme tra pittura e fotografia, vedremo anche un ritratto di Scheidegger dipinto da Giacometti intorno al ’59.
Ernst Scheidegger, Max Bill insegna teoria delle forme alla Scuola di arti applicate di Zurigo, 1946 © Stiftung Ernst Scheidegger-Archiv, Zürich; 2024, ProLitteris, Zurich
A Parigi Scheidegger frequenta assiduamente la scena artistica e letteraria d’avanguardia e si specializza in ritratti d’artista per riviste di settore e progetti editoriali. Da Joan Miró a Salvador Dalí, da Max Bill a Marc Chagall, in mostra sfilano i ritratti dei grandi protagonisti del Novecento. Raramente in posa, artiste e artisti compaiono sempre nel loro ambiente, al cavalletto o sul tavolo da disegno: sono artefici al lavoro. Dietro l’obiettivo, Scheidegger si muove con tatto e attenzione, un approccio che non sempre sottintende intimità: se Salvador Dalí è sorpreso con giocosa ironia, nelle immagini di Le Corbusier e Cuno Amiet non si nasconde il carattere di un’opera su commissione. È invece il ritratto di un’assenza quello di Sophie Tauber Arp, prematuramente scomparsa, della quale Scheidegger fotografa lo studio vuoto. In queste composizioni la personalità degli artisti si esprime infatti anche attraverso le atmosfere e gli oggetti presenti nell’atelier, aprendo una finestra sui processi creativi di ogni artista. In mostra lo spazio si dilata ulteriormente, grazie alla presenza di importanti opere d’arte di Hans Arp, Max Bill, Marc Chagall, Salvador Dalí, Max Ernst, Alberto Giacometti, Oskar Kokoschka, Fernand Léger, Marino Marini, Joan Miró, Henry Moore, Sophie Taeuber-Arp e molti altri, ancora una volta “faccia a faccia” con l’obiettivo di un grande fotografo.
La mostra Faccia a faccia. Giacometti, Dalí, Miró, Ernst, Chagall.Omaggio a Ernst Scheidegger sarà visitabile al MASI Lugano – Museo d’arte della Svizzera italiana nella sede del LAC dal 18 febbraio al 21 luglio 2024.