I risultati preliminari di Christie’s del 2023 mostrano un anno caratterizzato da un contesto globale difficile e confermano il trend in calo evidenziato nella prima parte dell’anno. Il totale delle vendite globali per arte e lusso sono state di 6,2 miliardi di dollari (5,8 miliardi di euro), un risultato che evidenzia, in dollari, un aumento del 7% rispetto ai livelli pre-Covid del 2019, ma un calo del 25%, sempre in valuta americana, rispetto al 2022.
Il ridimensionamento riflette, tra l’altro, il venir meno della straordinaria vendita della collezione di Paul Allen. Anche se la dismissione di un singolo proprietario è ormai una consuetudine negli appuntamenti con il mercato, l’asta dei capolavori del capo di Microsoft a New York è entrata nella storia, superando ogni record con un ammontare di 1,5 miliardi di dollari. Escludendo dal confronto l’apporto stellare di questa vendita il calo su base annua è del 7 per cento. È indubbio che lo “straordinario catalogo “del 2022 sia stato difficile da replicare, ma anche la situazione congiunturale ha impattato im modo significativo.
L’analisi di Cerutti
L’amministratore delegato di Christie’s, Guillaume Cerutti nel corso della conference call ha sottolineato che: “il 2023 è stato un anno piuttosto paradossale per Christie’s. Un contesto macro economico difficile e la contrazione del mercato dell’arte spiegano i volumi d’asta inferiori rispetto alle vendite record dell’anno precedente. Allo stesso tempo, però, siamo soddisfatti delle scelte di business che abbiamo fatto nel 2023. Abbiamo registrato un aumento delle vendite private e un forte afflusso nelle aste di clienti nuovi e più giovani”. Le private sale, che sono tuttora in corso come peraltro anche le aste, hanno registrato un aumento del 5% a 1,2 miliardi di $ e quest’anno hanno generato il 20% del volume d’affari rispetto al 14% del 2022. Nel corso della conference call l’amministratore delegato ha accennato, senza scendere troppo in dettaglio, che una private sale ha realizzato “ben oltre i 100 milioni di dollari” segnando la vendita più elevata nel suo genere per un singolo lotto.
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l tasso di vendita (sell-through rate) si è mantenuto intorno all’84%, un livello leggermente inferiore a quello dello scorso anno. È chiaro che il risultato raggiunto è anche il riflesso delle garanzie. Guillaume Cerutti ha poi sottolineato l’importanza del sell-through rate, soprattutto, per leggere il profilo della clientela che affida alla casa d’asta la vendita delle opere d’arte. È importante conoscere il valore del martello rispetto alla stima bassa poiché il superamento della stima bassa riflette la capacità della casa d’asta di discutere con il cliente in modo accurato le stime pre asta, ovvero condividere con il venditore lo stato del mercato dell’arte in quel determinato momento.
Il lusso
Il 2023 è stato un anno eccezionale per il dipartimento del lusso – con un aumento del 53% (in dollari) delle vendite totali all’asta rispetto ai livelli pre-Covid, con una crescita record in tutto il settore del lusso. Insieme, Gioielli, Borse, Orologi e Vino hanno contribuito con 1 miliardi di dollari ai risultati annuali globali raggiungendo il totale di vendite dipartimentali più elevato della storia. Il lusso rimane la categoria di ingresso per i nuovi acquirenti che rappresentano il 35% del totale nel 2023. Ginevra si conferma la piazza più importante per gioielli e orologi e la settimana del Lusso a novembre ha totalizzato 125,4 milioni di franchi svizzeri (139,9 milioni di dollari), con la vendita del diamante Bleu Royal, il gioiello più costoso venduto all’asta nel 2023 (39,5 milioni di franchi svizzeri, cioè 44 milioni di dollari); la Heidi Horten Collection, la collezione di gioielli più preziosa venduta all’asta a Ginevra in maggio, con 202 milioni di dollari, ha raccolto fondi per cause filantropiche; la storica asta con il 100% di vendite all’asta dedicata al celebre orologiaio F.P. Journe, svoltasi a maggio, ha raggiunto 13,7 milioni di franchi svizzeri (15,3 milioni di dollari). Il lusso ha primeggiato, nell’Asia Pacifico superando i 2,18 miliardi di dollari di Hong Kong, il totale annuale più alto mai registrato.