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Spettacolari immagini vincitrici di The Ocean Photographer of the Year 2022 » Design You Trust


L’Ocean Photographer of the Year è una celebrazione del nostro bellissimo pianeta blu, nonché una piattaforma per evidenziare le numerose difficoltà che sta affrontando.

Fotografi oceanici di tutte le discipline e livelli di esperienza – amatoriali e professionisti allo stesso modo – sono invitati a presentare le loro immagini di maggior impatto per essere giudicati da una giuria di alcuni dei principali fotografi oceanici del mondo, tra cui Paul Nicklen, membro della International Photography Hall of Fame, fondatore del La International League of Conservation Photographers, Cristina Mittermeier e il direttore della fotografia vincitore di un Emmy Award Shawn Heinrichs.

Verranno giudicate un totale di nove categorie, con il vincitore assoluto incoronato come Fotografo oceanico dell’anno a settembre di quest’anno.

1

Ocean Photographer of the Year 2022 – Secondo posto – Katherine Lu. Un polpo di coperta mostra i suoi bellissimi motivi e colori, Filippine. (Foto di Katherine Lu/Ocean Photographer of the Year 2022)

Di più: Fotografo oceanico dell’anno, Instagram

2

Ocean Photographer of the Year 2022 – Terzo posto – Brook Peterson. Un cormorano si tuffa in un enorme banco di pesci esca, creando una serie di forme che imitano un volto umano, Stati Uniti. (Foto di Brook Peterson/Ocean Photographer of the Year 2022)

3

Premio Human Connection: People and Planet Ocean – Vincitore – Steve Woods. Un apneista interagisce con un capodoglio tra una nuvola di erba sargassum, Dominica. (Foto di Steve Woods/Ocean Photographer of the Year 2022)

4

Premio Human Connection: People and Planet Ocean – Secondo classificato – Simon Lorenz. Una guida subacquea taglia una tartaruga Olive Ridley libera da detriti di plastica, Sri Lanka. (Foto di Simon Lorenz/Ocean Photographer of the Year 2022)

5

Premio Human Connection: People and Planet Ocean – Elogiato – Josh Munoz. Una megattera, il suo vitello e un essere umano, la Polinesia francese. (Foto di Josh Munoz/Ocean Photographer of the Year 2022)

6

Conservation Photographer of the Year (Hope) – Molto elogiato – Steve Walsh. Una scuola di draghi marini erbacei: uno spettacolo estremamente raro per questi animali tipicamente solitari, in Australia. (Foto di Steve Walsh/Ocean Photographer of the Year 2022)

7

Fotografo dell’anno di Ocean Wildlife – Vincitore – Rafael Fernandez Caballero. Un branco di globicefali posa per un ritratto di famiglia, in Spagna. (Foto di Rafael Fernandez Caballero/Fotografo oceanico dell’anno 2022)

8

Fotografa dell’anno per la fauna selvatica dell’oceano – Altamente elogiata – Nadia de Lange. Due cuccioli di orso polare coccolano la loro madre, Norvegia. (Foto di Nadia de Lange/Fotografa oceanica dell’anno 2022)

9

Conservation Photographer of the Year (Impact) – Terzo posto – Dmitry Kokh. Gli orsi polari fanno una “casa” di una stazione abbandonata sull’isola di Kolyuchin, in Russia. (Foto di Dmitry Kokh/Ocean Photographer of the Year 2022)

10

Conservation Photographer of the Year (Impact) – Vincitore – Simon Lorenz. Una tartaruga marina Olive Ridley si è impigliata in una massa di detriti oceanici, Sri Lanka. (Foto di Simon Lorenz/Ocean Photographer of the Year 2022)

11

Fotografo di conservazione dell’anno (Speranza) – Vincitore – Nicolas Remy. Un’aggregazione di squali nutrice grigi in pericolo di estinzione al largo della costa del New South Wales, in Australia. (Foto di Nicolas & Léna Remy/Fotografo oceanico dell’anno 2022)

12

Vincitore del Portfolio Award – Matty Smith. Uno split-shot di un grande squalo bianco. (Foto di Matty Smith/Fotografo oceanico dell’anno 2022)

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Vincitore del Portfolio Award – Matty Smith. Un maschio di seppia, che mostra ancora i suoi colori di corteggiamento, accanto all’inchiostro di altri due maschi che avevano litigato per una femmina. (Foto di Matty Smith/Fotografo oceanico dell’anno 2022)

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Vincitore del Portfolio Award – Matty Smith. Pesce anemone nella loro casa colorata. (Foto di Matty Smith/Fotografo oceanico dell’anno 2022)

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Fotografo dell’anno per la conservazione degli oceani (Impact) – Secondo posto – Rafael Fernandez Caballero. Un capodoglio morto, spiaggiato e sanguinante, con la coda che mostra segni di intreccio, Messico. (Foto di Rafael Fernandez Caballero/Fotografo oceanico dell’anno 2022)

16

Premio femminile Fifty Fathoms – Brooke Pyke. Due serpenti marini di Stokes si accoppiano, Australia occidentale. (Foto di Brooke Pyke/Ocean Photographer of the Year 2022)

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Premio femminile Fifty Fathoms – Brooke Pyke. Uno squalo balena e compagnia, l’Australia occidentale. (Foto di Brooke Pyke/Ocean Photographer of the Year 2022)

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Premio femminile Fifty Fathoms – Brooke Pyke. Uno squalo leopardo naviga sul fondo sabbioso della laguna di Ningaloo Reef. (Foto di Brooke Pyke/Ocean Photographer of the Year 2022)

19

Il fotografo oceanico dell’anno 2022 – Vincitore – Ben Thouard. Un surfista combatte con la turbolenza sottomarina creata dall’“onda più pesante del mondo” – Teahupo’o – che si traduce come “luogo dei teschi”, la Polinesia francese. (Foto di Ben Thouard/Fotografo oceanico dell’anno 2022)





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Rubens e Genova. Sulle tracce di una storia d’amore – Genova



Peter Paul Rubens, Violante Maria Spinola Serra, 1606-1607 circa, Olio su tela, 105 x 150 cm © The Faringdon Collection Trust, Buscot Park, Oxfordshire

Genova – Nel 1622 Pieter Paul Rubens dava alle stampe ad Anversa il volume Palazzi di Genova, un’antologia illustrata delle più belle dimore della città nel suo momento di maggiore splendore. Negli anni precedenti, l’artista fiammingo aveva visitato più volte la Superba al seguito del duca di Mantova Vincenzo I Gonzaga, per il quale lavorava. Aveva così avuto modo di apprezzare tesori e bellezze di una delle capitali economiche e finanziarie dell’Europa di allora, intrecciando rapporti con influenti personaggi dell’aristocrazia e lasciando in città dipinti memorabili.
 
A 400 anni dall’omaggio di Rubens, Genova contraccambia con una grande mostra a Palazzo Ducale. A cura degli storici dell’arte Anna Orlando e Nils Buttner, fino al 22 gennaio 2023 Rubens e i Palazzi di Genova presenterà al pubblico oltre 100 opere appartenenti a collezioni italiane e internazionali, da scoprire insieme ai capolavori conservati in città in un itinerario diffuso tra chiese, palazzi e musei. “Un evento di respiro davvero internazionale, che ha visto la partecipazione di studiosi, università e istituzioni museali fiamminghe, tedesche e genovesi”, ha spiegato Buttner. Grazie a questo importante lavoro di ricerca preliminare, l’esposizione offre stuzzicanti novità intorno ad alcuni capolavori dell’artista di Anversa, ma soprattutto “punta a emozionare i visitatori restituendo il senso di meraviglia che Rubens provò arrivando a Genova”, racconta Orlando.


Palazzo Spinola Doria, dal volume Palazzi di Genova di Pieter Paul Rubens, 1622. Incisione attribuita a Nicolaes Rijckmans sotto la supervisione di Pieter Paul Rubens. Rijksmuseum, Amsterdam

“Questa operetta farà fede al mondo della singolar affezion mia”, scriveva il pittore all’inizio di un libro che è una dichiarazione d’amore – e che sarà presto disponibile in una nuova edizione per i tipi Electa. La mostra è dunque un’occasione viaggiare nel mondo di Rubens sulle ali di opere meravigliose, ma anche per guardare Genova attraverso i suoi occhi e rivivere un incontro che ha segnato la storia dell’arte europea. In concomitanza con la mostra, infatti, aprono al pubblico i Palazzi dei Rolli, sontuosi edifici cinquecenteschi che ancora raccontano il secolo d’oro della Superba: dal 14 al 16 ottobre sarà possibile ammirarli in visite condotte da giovani divulgatori, per conoscere da vicino architetture e opere d’arte (compresi alcuni Rubens inamovibili) ed entrare in contatto con la storia di una città che ha in serbo ancora molte sorprese. Sono più di 40 i siti coinvolti nell’iniziativa, tra palazzi, chiese e ville un tempo fuori dalle mura urbane, in un grande evento animato da spettacoli e concerti.


Rubens a Genova, allestimento a Palazzo Ducale. Foto Francesco Margaroli per Electa 

La grande mostra a Palazzo Ducale
Introdotta dalle parole di ammirazione che Rubens dedicò all’architettura e alla vita nella Repubblica di Genova, l’esposizione di Palazzo Ducale è un viaggio denso di bellezza e curiosità nell’universo del pittore cinquecentesco. Tra le gemme disseminate lungo il percorso figurano l’Autoritratto del pittore in prestito dalla Rubenshuis di Anversa e i bozzetti (che sembrano a tutti gli effetti opere finite) per le spettacolari pale della Circoncisione e del Miracolo di Sant’Ignazio, tuttora conservate nella vicina – e bellissima – Chiesa del Gesù.


Pieter Paul Rubens, Circoncisione, 1604. Chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea, Genova I Pieter Paul Rubens, Public domain, via Wikimedia Commons

Ma la vera star della mostra è un ritratto femminile che ha lasciato in via del tutto eccezionale il Regno Unito. Se fino a poco tempo fa il Ritratto di Dama del Faringdon Collection Trust era un’immagine senza nome, gli studi condotti in occasione della mostra hanno permesso di identificarvi la gentildonna genovese Violante Maria Spinola Serra riccamente abbigliata alla moda dell’epoca. Tra le specialità di Rubens, il ritratto di corte è protagonista di un’intera sezione: il confronto con i dipinti dei colleghi autorizza a parlare di un’autentica rivoluzione in nome della fluidità e della naturalezza, un passaggio che avrebbe segnato profondamente il futuro del genere ritrattistico.

Un enigma ancora da decifrare aleggia invece attorno alla tela del Cristo risorto che appare alla Madre. Le indagini diagnostiche hanno svelato la presenza di un ulteriore dipinto nascosto sotto la sua superficie, mettendo i restauratori davanti a un dilemma: distruggere il secondo Rubens per portare alla luce il primo? Una soluzione intermedia ha permesso di mostrarne un frammento, aprendo una finestra sul mistero.


Rubens a Genova, allestimento a Palazzo Ducale. Foto Francesco Margaroli per Electa 
 
Nell’allestimento la storia dell’arte europea e quella di Genova scorrono parallele alle vicende del protagonista: opere di maestri contemporanei italiani e fiamminghi – da Frans Pourbus a Sofonisba Anguissola, fino a Luca Giordano – delineano l’affresco di un’epoca, mentre l’incontro con committenti prestigiosi come i Pallavicini e i Serra è il punto di partenza per gustosi inside nel passato della Superba e nella vita professionale del pittore. Dai soggetti sacri ai ritratti, dalle nature morte ai dipinti mitologici, ogni quadro regala uno spunto da seguire per toccare con mano la vita di Genova ai tempi di Rubens, quando Sampierdarena era un paradiso di ville e giardini e gli abiti delle gentildonne valevano quanto un galeone.


Palazzo Nicolosio Lomellino, giardino. Foto L. Zeppa

Nella Genova di Rubens per i Rolli Days
Rubens ha vent’anni quando vede Genova per la prima volta. È un colpo di fulmine. Ad affascinarlo sono la raffinatezza della cultura e dei costumi, la bellezza delle donne, le architetture. I palazzi della Superba gli appaiono eleganti, ma soprattutto moderni e ben organizzati. Ventidue anni dopo raccoglierà piante, prospetti e decorazioni in un volume dedicato ad Anversa, la sua città natale, augurandosi che il modello genovese possa essere di ispirazione per il rinnovamento del porto fiammingo, che con Genova condivide la vocazione al viaggio, ai commerci e alla finanza.
 
Dopo 400 anni gli edifici amati da Rubens sono ancora lì, pronti ad aprire le porte in occasione dei Rolli Days, l’evento che celebra i Palazzi dei Rolli, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2006. Oggi ospitano residenze, banche, uffici pubblici e privati, ristoranti, musei, declinando al presente gli splendori del secolo d’oro. Molti si trovano sulla monumentale via Garibaldi, costruita nel Cinquecento sulla base dei canoni vitruviani allora in voga: come tante piccole Versailles, gli edifici della cosiddetta “Strada Nuova” esprimono la ricchezza e la cultura delle numerose famiglie che si spartivano il potere nell’antica Repubblica. Durante il prossimo weekend sarà possibile ammirarli – insieme a chiese, ville e altri siti storici – con la guida di divulgatori pronti a condividere segreti e curiosità sulle architetture, le opere d’arte e i personaggi che li abitarono.


Palazzo Spinola, Foto CA Alessi 

Ma che cosa sono i Rolli? Il nome fa riferimento ai registri in cui, tra il XVI e il XVII secolo, erano elencati gli edifici destinati all’ospitalità di stranieri facoltosi in visita a Genova. Diversamente da quanto potremmo aspettarci, infatti, i Palazzi dei Rolli non erano semplici residenze, bensì foresterie di lusso divise in categorie come gli attuali alberghi a tre, quattro o cinque stelle. I proprietari – nobili, banchieri o grandi mercanti – sostenevano volentieri le spese necessarie a mantenerli e aggiornarli periodicamente (pena la decadenza nella categoria inferiore), in cambio degli affari derivanti dall’incontro con principi e imprenditori in visita in città. Pare che in tutta Genova i Palazzi dei Rolli fossero più di 160, e questo basta a dare la misura della florida e dinamica economia del secolo d’oro.
 
Entrare oggi in questi edifici è un’esperienza che sollecita la mente e le emozioni: nonostante i cambi di destinazione intercorsi, ogni palazzo è uno scrigno di bellezza, un mondo di storie, suggestioni e memorie da scoprire. Uno dei fili per esplorare l’immenso giacimento dei Rolli è rappresentato naturalmente dal legame con Rubens, ma non è il solo.


Pieter Paul Rubens, Giovan Carlo Doria,1606, Olio su tela, 188 x 265 cm Genova, Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola © Su concessione del Ministero della Cultura – Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola 

I Palazzi dei Rolli: sei gioielli da non perdere
A Palazzo Spinola, per esempio, Rubens ha lasciato il celeberrimo Ritratto di Gio Carlo Doria, un dipinto che fece prima scalpore, poi tendenza: per la prima volta un uomo d’affari si faceva rappresentare a cavallo, un privilegio fino ad allora riservato ai Reali e ai grandi condottieri. Affreschi di Luca Giordano e una strepitosa quadreria introducono alla preziosa Galleria degli Specchi settecentesca, che in occasione dei Rolli Days sarà illuminata da candele enfatizzando gli effetti ottici escogitati dai progettisti. Al XVIII secolo appartiene anche la cucina con montacarichi e ronfò a carbone, che nel suo accurato allestimento restituisce uno scorcio di vita quotidiana.
 
Percorrendo una caratteristica creuza, invece, si giunge a Villa Pallavicino delle Peschiere, un tempo fuori dal nucleo urbano e oggi sede di una società di assicurazioni. Tobia Pallavicino, monopolista nell’estrazione dell’allume nelle cave papali dopo Agostino Chigi, la volle simile alla romana Villa Farnesina. I cicli affrescati del Sole e della Luna seguono il moto reale degli astri come prescritto da Vitruvio, mentre le pareti decorate in trompe-l’oeil danno l’illusione di trovarsi in un giardino rinascimentale. Affacciandoci da una delle logge panoramiche, riviviamo l’emozione di Charles Dickens, che di qui ammirò Genova alla luce dei fuochi d’artificio nel Capodanno 1845.


Palazzo Tobia Pallavicino, Galleria Dorata 

Tornando su via Garibaldi, il Palazzo Angelo Giovanni Spinola lascia senza fiato. Se il primo padrone di casa, banchiere dell’imperatore Carlo V, fece le cose in grande, i marchesi Clavarino che lo hanno acquistato di recente ce la mettono tutta per non essere da meno. In sei anni hanno arredato i tre piani dell’edificio con mobili, accessori preziosi e opere d’arte coerenti con la sua storia. Lasciato il gigantesco salone affrescato, una sorpresa attende gli ospiti: un Rubens ritrovato con una strana storia da raccontare. Soggetto del quadro è Giovanna Spinola Pavese, elegantissima sotto un arco fiorito. Fino al 2004 si credeva che il dipinto originale fosse conservato a Bucarest, presso il National Museum of Art of Romania. Poi il colpo di scena. Le vere sembianze di Giovanna sono tramandate da questa tela di collezione privata: l’altra è una gentildonna senza nome che, apprezzato il ritratto, ne ordinò uno identico a eccezione del volto! Per confrontare le due versioni basta visitare la mostra su Rubens a Palazzo Ducale.


P. P. Rubens, Giovanna Spinola Pavese, 1604–1605 ca., olio su tela, 247×147 cm. Bucarest © The National Museum of Art of Romania 

Lavorare ogni giorno tra affreschi e stucchi d’epoca è il vostro sogno? Per i dipendenti della Camera di Commercio di Genova (Palazzo Tobia Pallavicino) e della Banca di Chiavari (Palazzo Pantaleo Spinola Gambaro) è una realtà. Anche questi saranno aperti al pubblico in occasione dei Rolli Days, con la sfarzosa Galleria Dorata di Lorenzo De Ferrari, le illusioni barocche di Domenico Piola e una nutrita quadreria fiamminga che testimonia gli stretti legami tra il Mediterraneo e i porti del Nord.


Musei di Strada Nuova – Palazzo Rosso, Sala dell’estate. Foto L. Zeppa 

L’itinerario dei Rolli si spinge fino al Settecento a Palazzo Rosso, appartenuto ai Brignole Sale e oggi tra le sedi dei Musei di Strada Nuova.  Giunta intatta fino a noi, la collezione di dipinti dei padroni di casa rispecchia il gusto dei collezionisti genovesi tra il XVI e il XVIII secolo e include alcuni monumentali ritratti di Anton Van Dyck, l’allievo favorito di Rubens. Gli affreschi di Gregorio De Ferrari per le Sale della Primavera e dell’Estate, invece, stupiscono per gli effetti tridimensionali: alzando gli occhi verso i bordi delle volte, si noterà come la pittura sconfini negli stucchi colorati senza soluzione di continuità, dando improvvisamente volume alle figure.


Appartamento delle Mezzarie, Sala della Grotta I Courtesy Comune di Genova 

La sorpresa più interessante, tuttavia, è nascosta nel mezzanino, un piccolo gioiello che invita a immaginare la vita privata dell’aristocrazia. Sistemati moglie e figli ai piani nobili, il nobile Anton Giulio II Brignole Sale curò la decorazione del proprio appartamento personale in uno spazio intimo, dai soffitti bassi, disseminato di specchi e preziose porticine orientaleggianti. La sala da pranzo riprende il topos barocco della “grotta” con decori simili a quelli – ormai perduti – del romitorio di Palazzo Colonna a Roma e statue che originariamente funzionavano come fontane. Spettacolare è la camera da letto con la scenografica alcova con drappo di stucco, il soffitto che simula un cielo stellato e il pavimento in parquet originale del Settecento, mentre la piccola sala da bagno invita al relax con affreschi a tema lacustre.
 
Per prenotare le visite dei Rolli Days, consultare l’elenco completo dei luoghi coinvolti e il programma degli eventi collaterali, il sito internet di riferimento è https://www.visitgenoa.it/rollidays-online.


Palazzo Nicolosio Lomellino. Foto C. Severino

Leggi anche:
A Genova riapre Palazzo Rosso, la “casa” di Van Dyck e Guido Reni





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Outdoor art and craft festival

Vendita a fiere e festival d’arte


di Carolyn Edlund

Ci sono molti vantaggi nel vendere le tue opere d’arte in occasione di spettacoli dal vivo e festival.

Festival di arte e artigianato all'aperto

Festival di arte e artigianato all’aperto a Englewood, Florida

Questo modo tradizionale di vendere arte e oggetti fatti a mano è popolare da molti anni. Offre l’opportunità di connettersi direttamente con il pubblico. Non c’è alcun sostituto per l’incontro faccia a faccia, e interagire con la folla alle fiere e ai festival d’arte ti dà questa possibilità. Gli acquirenti vedono l’arte di persona e possono comprenderla nel modo più completo.

Le fiere sono spesso un punto di contatto iniziale in cui i collezionisti vengono incuriositi dal tuo lavoro. È probabile che la maggior parte dei visitatori dello stand non comprerà. Ma ottenendo le informazioni di contatto, puoi costruire un elenco di potenziali clienti e allungare la mano ancora e ancora. La stragrande maggioranza delle vendite viene effettuata dopo che si sono verificati numerosi contatti. Questo è il motivo per cui è essenziale inserire i nomi nella tua lista e seguirli.

È possibile che le vendite che chiudi da questi potenziali clienti alla fine avvengano in altri modi. I fan che ti incontrano a un festival possono essere indirizzati al tuo sito Web, a una galleria di mattoni e malta o a un altro rivenditore che ti rappresenta. Oppure, i fan locali potrebbero persino essere indirizzati al tuo studio dove possono fermarsi e acquistare un’opera della tua arte. Gli artisti che iniziano una relazione personale amichevole con i clienti stanno costruendo una rete di connessioni che possono trasformarsi in collezionisti abituali e anche fornire referenze.

Un altro vantaggio di fiere e festival è ricevere feedback. Parla con i visitatori del tuo stand, prestando attenzione ad ascoltarli e raccogliere informazioni. Cosa gli piace? Quali obiezioni devono fare un acquisto? Scopri chi è interessato al tuo lavoro in modo da poter sviluppare un profilo cliente chiaro e comprendere i tuoi migliori potenziali clienti. Puoi imparare molto dalle conversazioni e, di conseguenza, mostrare e vendere il tuo lavoro in modo più efficace in futuro.

shopping a un festival d'arte

Un cliente fa acquisti nella cabina di un artista

Seleziona l’evento giusto

Quali sono gli eventi migliori per te? La risposta a questa domanda è diversa per ogni singolo artista. Nel complesso, le fiere giurate sono preferibili perché assicureranno una maggiore qualità di espositore e cliente. Siti come Calendario delle fiere d’arte elenca i prossimi spettacoli in molte aree locali con collegamenti alle applicazioni e scadenze.

Quindi, controlla un sito come Addetti alle fiere d’arte per le recensioni scritte da altri artisti per ottenere lo scoop. I gruppi di discussione sui social media e i forum online possono offrire assistenza. Le recensioni degli espositori ti aiuteranno a capire il tipo di frequentatore della fiera che partecipa, come la direzione tratta gli artisti e risolve i problemi e se le vendite sono veloci.

Le fiere hanno una durata. Alcuni saranno in aumento, aumentando la loro reputazione, frequenza e qualità dell’arte, mentre altri sono in declino. È bene conoscere la disposizione del terreno prima di presentare domanda per l’esposizione.

Sebbene le recensioni scritte possano essere utili, è sempre meglio partecipare a uno spettacolo prima di presentare domanda, se possibile. Guarda tu stesso il mix di altre opere d’arte in vendita, la quantità di acquisti in corso e se il tuo cliente target sembra essere presente.

Prepara la tua presentazione

Quando fai domanda per uno spettacolo, sii pronto a inviare fotografie eccellenti della tua arte o artigianato. I migliori spettacoli sono incredibilmente competitivi. Nella tua domanda, descrivi la tua arte in modo accurato per i giurati che selezioneranno gli artisti. Assicurati che le immagini della tua arte siano scattate nel modo più professionale possibile. La tua concorrenza lo sta già facendo. E non dimenticare che avrai bisogno anche di una ripresa in cabina.

Organizza la tua esposizione

In una fiera, il tuo stand può trovarsi all’interno o all’esterno e tu come artista devi essere preparato per i requisiti di quello spazio. Gli spettacoli al coperto significano che hai bisogno di un’illuminazione eccellente per il tuo stand. Con gli spettacoli all’aperto, è standard avere una tenda per racchiudere il tuo display e proteggerlo dalle intemperie. In ogni caso, il merchandising è fondamentale. Realizza il tuo stand sembra una galleria gli darà un aspetto raffinato. Evita di sovraffollare gli oggetti in mostra, che creano una presentazione confusa e tendono a dare l’impressione che la tua arte abbia un valore inferiore. Usa diversi livelli per guidare l’occhio e aggiungi interesse al tuo display.

Migliaia di artisti percorrono il circuito degli spettacoli ogni anno. Può essere un’attività a tempo pieno per alcuni, ma per altri è uno dei numerosi flussi di reddito che aiutano a gestire le loro attività. La vendita al dettaglio a fiere e fiere può essere impegnativa, con i cambiamenti stagionali che rendono difficile mostrare tutto l’anno a meno che tu non sia disposto a viaggiare in climi più freschi e più caldi come dettato dagli orari della fiera.

La vendita al dettaglio al pubblico in occasione di fiere e festival stimola le vendite e il flusso di cassa. Ti porta anche fuori dallo studio, il che significa che devi bilanciare attentamente il tuo programma per produrre, vendere il tuo lavoro e avere abbastanza tempo per una vita personale.

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Cartoni animati multicolori giocosi e tipografia Doodle di Nina Dzyvulska » Design You Trust


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L’illustratrice indipendente di Kiev, Ucraina, Nina Dzyvulska è molto appassionata di fondere i due mondi della maternità con la sua arte. Ha studiato all’Accademia di arti e architettura di Kiev. Le sue illustrazioni dai colori vivaci e divertenti e amorevoli ritraggono un senso di gioia e giovinezza.

Di più: Instagram, Behance, Facebook

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“Annette Kelm. Die Bücher” alla Fondazione ICA Milano


Il focus principale del progetto espositivo, originariamente presentato al Centro di Documentazione per la Storia del Nazionalsocialismo di Monaco nel 2019, è la rappresentazione del libro, inteso come oggetto in grado di trascendere il suo mero ruolo di strumento narrativo per divenire una metafora vivente. Nell’opera di Annette Kelm, il libro diventa frammento di uno specifico tempo storico e veicolo di una riflessione potente, articolata attorno al peso del passato e all’impatto che ha sul presente.
La mostra si articola intorno a un percorso di immagini fotografiche, una selezione di scatti accuratamente studiati dall’artista per raccontare un capitolo tristemente noto della storia del Novecento. Ognuna delle 104 fotografie allestite al primo piano della Fondazione ritrae uno dei volumi che erano stati banditi dai nazionalsocialisti a partire dal 10 maggio 1933, quando un gruppo di studenti diede alle fiamme più di 30.000 libri nell’Obernplatz di Berlino. L’incendio, che segnò il punto di partenza del progressivo allineamento dell’opinione pubblica al partito politico che l’aveva ispirato, segnò anche l’inizio delle persecuzioni di scrittori e intellettuali contrari a quegli ideali politici. Tra gli autori banditi c’erano alcuni scrittori famosi come Erich Kästner e Stefan Zweig insieme a nomi meno noti, oltre ad autori di libri per bambini.
La ricerca avviata da Annette Kelm ha visto l’artista concentrarsi su un vero e proprio studio delle edizioni, che ha portato all’accurata selezione di una serie di volumi, sia di collezioni pubbliche che private, pubblicati tra il 1913 e il 1944. L’interesse di Kelm è specificamente rivolto a una peculiare spirito culturale e urbano, che riflette le avanguardie degli anni ’20 e ’30. Kelm dedica una particolare attenzione al design delle copertine, che, sulla scia del movimento Book Art, si è ispirato alle innovazioni promosse da movimenti artistici contemporanei come Espressionismo, Costruttivismo, Bauhaus e Dada. I libri distrutti di Annette Kelm sono ritratti secondo precisi criteri formali e rivivono, ritrovando la propria dignità, attraverso l’obiettivo della macchina da presa. L’artista ha lavorato alla serie dal 2019 al 2021, concludendo la ricerca lo scorso anno.
Attraverso un’estetica bidimensionale e seriale, sottolineata dall’uso di sfondi sobri e di luci neutre, Annette Kelm costruisce un ponte tra passato e presente, dove tutte le barriere storiche vengono superate in un’analisi urgente e profondamente rilevante.

a Fondazione ICA, Milano
fino al 15 ottobre 2022



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Jean-Marie Appriou all’Académie de France a Roma-Villa Medici


Dalla sua creazione nel 2016, il ciclo Art Club ha riunito opere di artisti contemporanei internazionali con il patrimonio secolare dell’Accademia di Francia a Roma. Quest’estate Villa Medici accoglie, per la sua prima mostra personale in Italia, l’artista e scultore francese Jean-Marie Appriou e per svelare una serie di nuove opere che popoleranno i giardini di Villa Medici.

Queste recenti creazioni riprendono le figure centrali della sua pratica, il cui universo visivo profondamente onirico è intriso di preoccupazioni telluriche. Attraverso una grande maestria tecnica, Jean-Marie Appriou utilizza i materiali – alluminio, bronzo, vetro, argilla, cera – per rappresentare mondi fantastici abitati da figure umane, animali o vegetali.

Cavalli, serpenti, locuste, squali e cavallucci marini compongono una collezione di animali carichi di un potente simbolismo, mentre le sue figure di seminatori, raccoglitori e apicoltori incarnano figure di passaggio e trasformazione. Il passaggio tra gli elementi, dall’acquatico all’aereo, dal sotterraneo al terrestre, è uno dei temi centrali del lavoro dell’artista. La sua scultura unisce l’allegorico e il sensuale; l’artista ama lasciare visibile l’impronta delle sue dita sulla materia. Intesse una narrazione paradossale che unisce passato e futuro in una serie di estasi allucinanti. Nei giardini di Villa Medici prende una piega particolare la presenza dell’opera di Jean-Marie Appriou.

Il visitatore sarà invitato a fare una passeggiata collegando le logge (Loggia Balthus e Loggia de Cleopatra), la piazza Niobides, la Gipsoteca e la Sala degli Uccelli, ex studio privato di Ferdinando de Medici. Tra nicchie, portici colonnati e labirinti di vegetazione, l’artista “semina” i suoi pezzi immaginati come echi delle figure e dei miti che da secoli abitano i giardini di Villa Medici.

a Académie de France a Roma – Villa Medici
fino al 5 settembre 2022



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From Vermeer to Sean Scully, the week on TV



Johannes Vermeer, The Girl with a Pearl Earring, c. 1665, oil on canvas, 44.5 x 39 cm. The Hague, bequest of Arnoldus Andries des Tombe. © The Hague, Mauritshuis Royal Cabinet of Paintings

Through the light, the American artist of Irish origins Sean Scully revealed to the viewer all the secrets of his art. But what is it that makes this abstract master one of the most appreciated painters by the public, but above all one of the richest contemporary artists in the world?
There is also the story of its rise in the extensive television programming set to kick off this first week of September. While museums are waiting to welcome the new autumn exhibitions, art on the small screen is already in turmoil, and is preparing to give surprises.
Here are the ones not to be missed.

On Sky Arte the rise of Sean Scully
September on Sky Arte has the colors of the great collections. Tuesday 6 at 17.10 we will travel to the Louvre, with the appointment Louvre – a timeless museum. For almost 230 years the Parisian museum, with its masterpieces, has been a source of inspiration, dreams, fantasies, and still today it never ceases to amaze and involve its numerous visitors.
In this documentary we will discover the links that are intertwined between the museum and its guests through a total immersion in its depths. Supported by archival images and exceptional reports we will explore what still makes the home of the Gioconda an eternal and timeless place.


Leonardo da Vinci, Gioconda, 1503, 53 x 77 cm, Paris, Louvre Museum

On Saturday 10th September at 6.35pm the Sky Arte public will meet one of the most famous young faces in art. The girl with the Pearl Earringdirected by Peter Webber, will star Colin Firth, as the Flemish painter Jan Vermeer, and Scarlett Johansson as the young servant Griet.
A fascinating first viewing will close the week of art on Sky. Sunday 11 September at 9.15 pm Unstoppable – The art of Sean Scully invites you to follow one of the richest contemporary artists in the world for a year, discovering the secrets of his rise. The Irish-born American artist still continues to seduce the public today with his recognizable style and a heroic geometric abstraction made of dense and luxurious streaks.


Sean Scully, Doric Ascending, 2012

Sardinia of nuraghi lands on Rai Storia
On Monday 5 September at 9.10 pm, a story of encounters, mergers and stratifications that begins with the Nuragic civilization and reaches the unification of Italy will be broadcast on Rai Storia. Sardinia told by Francesca Fialdini will be the protagonist of It’s Italy, beauty!, the Rai Cultura program broadcast on Rai Storia. The public is invited to make an itinerary among the more than seven thousand nuraghi that can still be encountered today while traveling in the hinterland of the island, and to browse the layers of history. From Cagliari, where the signs of the Punic, Roman and Byzantine civilizations alternate between monuments, theaters, neighborhoods and even along the seabed, the story will arrive at canto a tenore, one of the most authentic forms of traditional artistic expression, protected by Unesco as an intangible heritage of humanity. This highly suggestive choir, with four distinct voices that give life to poignant polyphonic harmonies, embodies an ancient poetic tradition, still capable of telling life, dreams, poignant love.

Correggio and Guttuso in the week of Rai 5
The week of Rai 5 begins on Monday 5 September at 7:02 pm with a story dedicated to Carlo Scarpa and Aldo Rossi, two masters who changed Italian architecture in the second half of the twentieth century.
Wednesday 7 September, at 7.52 in Masterpiece investigations three historical thefts of Italian works of art become the trace to tell how over the years the methods of investigation in the field of theft of works belonging to our cultural heritage have increasingly refined, which have brought Italy among the most advanced nations to world level.
On Thursday 8, the reruns of Art Night lead us face to face with the photojournalist Uliano Lucas, an independent voice who has told the story of the twentieth century with his shots in which civil and political commitment dialogues with photography.
Also on Thursday, in the company of Art Night, we set out on the trail of Correggioan artist whose fame has suffered mixed fortunes over time.
Friday Art Night proposes a document from the RAI Teche that invites viewers to learn about the life, works and political commitment of Renato Guttuso, one of the greatest innovators of Italian neo-realist painting before inviting us to savor The colors of the Biennale, a path that touches authors, protests, stories and protagonists of one of the most important international artistic events.


Antonio Allegri known as Correggio, Leda, 1530-31. Gemaldegalerie, Berlin I Antonio da Correggio, Public domain, via Wikimedia Commons

On Arte tv Donatello, pop star of the Renaissance
With ARTE tv we go back the centuries up to the fifteenth century. With the Renaissance, a wave of artistic effervescence swept Europe. In Florence, where this wind of renewal blows with intense vigor, Donatello develops new sculptural techniques. With his uncommon sense of observation, this sculptor peered into the world like no other before him, approaching proportions and perspectives in a completely new way. To him we owe the great turning point that induced colleagues of the caliber of Raphael, Leonardo da Vinci and Michelangelo to follow in his footsteps.
The documentary Donatello: the pop star of the Renaissance on ARTE tv from 3 September to 2 December he retraces his life, recounting the relationship with the patron Cosimo de ‘Medici and the great friendship with the architect Filippo Brunelleschi.


Donatello, San Giovanni Evangelista, Opera of Santa Maria del Fiore





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Spettacolari collage di ispirazione retrò di Moon Patrol » Design You Trust


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Moon Patrol è un artista con sede nel sud della California. Prendendo temi tra cui cartoni animati e videogiochi degli anni ’80, illustrazioni classiche pulp e altre narrazioni mondane, Moon Patrol remixa questi molti e vari spunti usando una tecnica di collage che paragona agli “album giradischi di Kid Koala, e in parte dalla tecnica di ritaglio di William Burroughs”.

Di più: Instagram

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L’artista crea dipinti ad acquerello a tema animale che brillano al buio » Design You Trust


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Secondo Déborah Maradan (in precedenza In primo piano): “Quattro anni fa, ho condiviso un post su Bored Panda che mostrava i miei animali della galassia ad acquerello. Ho ricevuto così tanti feedback estremamente positivi che ho continuato a dipingere nuovi animali del cosmo, tranne che questa volta brillano al buio!

L’ingrediente segreto per creare queste opere d’arte magiche è LIT, il pigmento luminoso più luminoso realizzato dall’artista Stuart Semple.

Si ricarica con la luce naturale e si illumina per un massimo di 12 ore!

Una volta che sono soddisfatto di come appare il mio dipinto “normale”, dipingo sulle macchie che voglio illuminare con una miscela di pigmento e super base e provo a mescolarlo meglio che posso con l’acquerello.

Di più: Instagram, Etsy, Facebook h/t: noirpanda

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Serie di fotografie di Justin Dingwall e Roman Handt » Design You Trust


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Il fotografo sudafricano Justin Dingwall ha lavorato in collaborazione con lo stilista Roman Handt per produrre la fantastica serie di ritratti “Rerouted”.

Di più: Justin Dingwall, Romano Handt h/t: la griglia di ispirazione

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Mettendo in primo piano le rappresentazioni del movimento, nell’immaginario di biciclette, motociclette e aerei, questa serie indaga i sentimenti sulla libertà di movimento.

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Nella creazione dei giocattoli di metallo sono stati utilizzati oggetti trovati (come barattoli di latta e altri rifiuti), quindi quelli di per sé sono anche forme d’arte che evocano immagini di esplorazione. Questi giocattoli riciclati riconoscibili sono diffusi in tutto il mondo. In questa serie, sono stati rimodellati in copricapi e accessori moda per un impatto visivo. Allo stesso modo, anche le borse di plastica che sono state rimodellate in abiti sono una caratteristica distinguibile che rappresenta il viaggio. Queste borse hanno un’importanza specifica per il movimento, poiché sono in gran parte associate alla migrazione.

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